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Rosa è un'altra cosa

stiamo tutti aspettando con impazienza il dischiudersi di un bocciolo. ogni giorno, appena alzata, il primo pensiero è per la mia Rosa che si sta aprendo, che di minuto in minuto mostra qualche millimetro di rosso in più. sono quasi dispiaciuta di dovermene andare a bergamo, perchè per ben due mattine non sarò qui a guardarla esprimersi, per ben due mattine non potrò darle da bere, per ben due mattine non potrò fotografare le bellezze che mette in mostra. è un'attesa accorata, alla quale costringo la coinquilinanza e la lontananza, ma sono sicura che nello sbuffare di qualcuno si cela il sorrisino di qualcun'altro. perchè qui, a volte, mi si accorda gratuitamente! e la cosa fa sorridere, fa famiglia, fa felici. vivo in un posto in cui mi si ascolta, qualunque cosa lunga e/o noiosa abbia io da dire; vivo in un posto in cui mi si accompagna, in qualunque posto io debba andare e poi tornare e poi ritornare; vivo in un posto dove tutto quello che accade sembra accadere per caso, nessuno ha scelto di vivere qui ma c'è qualcosa che ci trattiene perchè anche se non c'è amore a volte a volte c'è qualcos'altro. e poi invece a volte c'è proprio Amore, e allora non c'è bisogno di farsi altre domande in proposito. faccio un mucchio di cose, e non ce n'è una che non mi piaccia! seguo le lezioni, preparo da mangiare, invito la gente a pranzo a merenda a cena, seguo seminari sui titoli di testa dei film, guardo e giudico cortometraggi, vado in biblioteca, preparo l'attività per i lupi, iscrivo i bambini alle piccole orme, sto sveglia fino a tardi, guardo telefilm americani, sento al telefono la mia famiglia, leggo, scrivo un post sul blog. e in tutte queste mille cose cerco sempre di essere presente a me stessa, centrata sui miei valori umili et ecosostenibili, ma anche coraggiosa nello spingere lo sguardo oltre – in mancanza di siepi – la suddetta Rosa. 


Queste parole mi veleggiano sopra le regole.
Non cercano appoggio negli esempi.
La mia fede è forte, cieca e senza fondamento.
(Wieslawa Szymborska)

e pensa quante volte ti sei chiesto, in un giorno come questo, se valeva poi la pena farsi tutta questa strada

Devo decisamente smetterla di entrare a contatto con internet. Ero felice, solo e solamente del fatto di aver ritrovato la mia tessera dell’università data per dispersa ieri da tutta casa IUAV, e ora lo sono un po’ meno. Ma fa nulla, poi appena metto il naso sulla dispensa (non più pirata, a quanto scoperto) di arte mi passa tutto. E tutto passerà ancora più in fretta quando tornerò a casa per trovarvi, finalmente, tutta la family. Esami un po’ ammerda, che lasciano il segno ma neanche troppo che se no qua finiamo col deprimerci, e il deprimersi non porta a  nulla. Ridefinizione di cose, ruoli in casa cambiati e risate alla sera con gente diversa. Ho scoperto Betta, che è meraviglia e sono felicissima di rimanere con lei i fine-settimana, che si inizia a creare una piccola mitologia e questa è sempre cosa buona e giusta. Erika che entra in casa ancora più magra di prima, e a volte ho paura che anche con lei si finisca come con tutte, ma io le voglio bene ed è sempre la mia “preferita”, sperando non svanisca in bolle. Benny che non c’è per 4 giorni ed è la prima volta che non mi manca, forse perchè ho avuto cose da fare, o forse perchè adoro ascoltare la musica mentre dormo (anche solo per scoprire con che cosa mi sveglierò la mattina) ma vorrei che mi mancasse, per aspettare il suo ritorno con un po’ più di ansia. Finesettimana lungo e soddisfacente, scoutismo a non finire come non accadeva dai tempi della roverway, tante parole di gioventù bruciata da pace, amicizia e tutte quelle belle cose lì, che sono parole che a me fanno tanto sorridere perchè in fondo a volte sono ingenue ma l’ingenuità è bella e l’esaltazione è tutto. Stamane esame e sarò ancora attaccata a queste cose materiali, ma uscire da un esame al quale hai scritto tanto e bene (e non sai se hai anche scritto giusto, ma quello si vedrà poi) con questo sole veneziano, nonostante il vento freddo, e andare alle zattere e vedere il mare luccicare da lontano, è sempre un piacere. Ma non sia mai che mi dimentichi di quelli che ho lasciato a Bergamo! Sentire il Giulio, nelle nostre piccole telefonatine riassuntive serali, è sempre un piacere ed è bello tornare e, quando la Betta ti chiede “chi era?”, rispondere ridendo “indovina?!” e fare piccolo riassuntino del riassunto anche per lei. Wendy è lontana e vicina, grande e piccola allo stesso tempo, trasparente e oscura; chissà quando ci ritroveremo ancora una domenica in casa Manzoni a cantare gli Smiths coi fratellini fra i piedi, che è sempre un piacere. Per quanto riguarda la Copia, non sto sullo stesso tetto con lei parecchio, ma va bene anche così suvvia! Ecco, vedete, è già passato tutto! =) e ora vado a vedermi le foto sul blog di Checco e poi arte jappa a go-go!
buon tutto a tutti quei pochi che passan di qua