Archivio tag: Tre allegri ragazzi morti

mi riduce alla curiosità di giorni spesi a guardare siepi e non al di là

ho sempre amato guardare fuori dalla finestra. ho speso pomeriggi a guardare in via Statuto e anche più in su verso città alta disseminata di formichine e macchinine giocattolo (alla lunga mi sono poi annoiata, ma per fortuna ho trovato una mia degna erede alla quale passare il testimone..). ho speso mattine a guardare fuori dalle aule delle superiori, sempre quadrettate di ponteggi e lavori in corso. ho speso notti a guardare l’arancione dell’orizzonte della periferia campagnola di Tokyo tramutarsi in alba e poi in giorno. spendo interi giorni a guardare i mattoni a vista dei muri scrostati dei palazzi dirimpetto, le ombre delle inferriate del balcone della casa davanti che si riflettono sulla facciata della stessa, il cielo dopo il tramonto che si inscurisce e se tolgo gli occhiali distinguo solo il contorno sfocato del caminetto più lontano. spendo più tempo a guardare fuori da questa finestra che non a studiare. è meraviglioso come il solo avere del gelato nella borsa ti permetta di tirare fuori argomenti a non finire, e avere ancora cose da dire nonostante si provi a rimandare al giorno successivo, e non essere capaci di tenersi per sè l’imbarazzante vergogna di particolari che ad altrui orecchie risparmierei. oggi era la giornata dell’ambiente e per fortuna che c’era la7 a ricordarmelo, e per fortuna che c’era “Fast Food Nation” con le sue comparsate di Bruce Willis e Avril Lavigne a ricordarmi perchè non devo più mettere piede in un McDonald’s se non forse per andare in un McBagno. e per fortuna che il telefono ha squillato sul più bello del più marcio della corruzione capitalistico-consumistica, perchè erano i 3 allegri che cantavano per me e mi ricordavano che la vita è adesso (e non lasciare andare un giorno per ritrovar te stesso, figli di un cielo così bello, perché la vita è adesso – ma questi non erano loro, ringraziando Pif per le perle semplici e invidiabili). e, senza dimenticarsi di fare gli auguri al Piccolo Uomo, ora posso dormire serena.

dimmi che cos’è, dimmi cos’è, che ti fa così bella

è incredibile come ci si costringa a fare un uso smodato di telefoni e telefonate quando entrambi vorremmo solo fare a meno di questa ennesima dipendenza moderna. fortuna che almeno ci sono i doesitoffendyou,yeah?. è incredibile come, per quanti passi in su possa io fare, c’è sempre qualcosa che lo fa tornare indietro di un mezzo scalino, lasciando me boccheggiante al gradino superiore. ma la cosa più incredibile di tutte è che sabato sera ci sono i MIEI valentina dorme a Solza, e io sono alla caccia di 2 giorni coi miei lupetti. i have no words.

ma è normale che io abbia solo bisogno di

qui si prendono cura di me. mi sottotitolano la loro famiglia dialettale o mi sottopongono riflessioni sul perchè faccio le cose. mi viene chiesto come sto, come va con la tal persona, come mi sento in merito al tal rapporto. ho un sacco di persone attorno che mi attuiscono cadute, mi stemperano nervosismi e mi proteggono dai miei sbalzi d’umore. ho ereditato le schifiltoserie e le chiccherie altezzose da mio padre, ho ereditato il senso pratico e le cattive abitudini da mia madre. la mascella larga dell’uno e la mancanza di occhiaie dell’altra. in conseguenza di tutto ciò, da una parte odio la compenetrazione dei sapori, cambio piatto e forchetta fra primo e secondo e metto in maniacale ordine gli scaffali del bagno e i file nel mio computer, dall’altra mangio l’insalata direttamente dalla ciotola e mi rosicchio le unghie, e da entrambi mi confluisce il nervosismo conseguente alla rottura del mio ordine da parte di terzi. e nonostante tutto questo, c’è ancora gente che si prende cura di me. mentre io non mi prendo cura della mia famiglia: do per scontata, onnipresente e onniscente, quella stretta fatta da mamma e papà, mentre sono del tutto fuori da quella allargata, di cui non curo i rapporti e non mi preoccupo delle storie o delle evoluzioni che la coinvolgono. perfetta figlia di mio padre, vivo nel più misogino individualismo. sono stati tagliati per me tutti i ponti verso la comunità familiare del ramo paterno e pianopiano si stanno tagliando anche tutti i ponti verso la comunità familiare dell’altro ramo. ho voglia di chiamare mia zia e chiederle come sta, andare a trovarla a milano un pomeriggio e vedere i miei cugini cresciuti, raccontargli come sto, vedere se la casa è sempre la stessa e se la sua ospitalità di bibite gassate per la nipotina grande (ma non così grande da aver bisogno dell’ospitalità del caffè) non è cambiata negli ultimi 3 anni. è tristemente comico come io, che in primis mi interesso delle vicende e tradizioni familiari di coloro che mi circondano, mi trovi così isolata dalla mia famiglia allargata. voglio porvi un rimedio: guarderò gli orari dei treni per cesano maderno.

Mostri e Normali [post scritto nel tempo di cottura del mio riso]

quattro giorni di casa libera come ai vecchi tempi; e lo sapete cosa ho fatto? ho studiato il massacro della battaglia di Okinawa sperando che la Mariggia si facesse ispirare dal mio operato e studiasse anch’ella, ho bevuto il lambrusco di papà con le altre 3 muse e dee delle arti mentre ci passavamo una Black Stones e delle aromatiche rosa come fossero pipe d’oppio, sono andata in piscina di notte con la Mediaworld facendo danni con l’altrui giunto, ho cucinato per la mia famigliola di 4 persone con cui ho poi mangiato parlando del più e del meno come vera famigliola e facendo cori da stadio sulle pesche a fine pasto, ho parlato con mio marito sul balcone mentre si aspettava la Mariggia (aspettare la Mariggia ha sempre un effetto molto benefico per mariti&mogli), ho ballato afro "al mio modo" alla festa della Dea, ho piccolamente partecipato ad una discussione sull’inutilità di girare a vuoto tutta una sera per poi tornare al punto di partenza a fare esattamente quello che si doveva fare sin dall’inizio, ho Spaccato La Chitarra (e i maroni al signore che abitava lì accanti) all’oasi di Seriate, mi sono addormentata davanti a Ratatouille, ho fatto un paio di zainoni con la Copiona. e il bello è che è stato tutto molto diverso dalle solite volte in cui avevo casa libera, sia per quanto riguarda ciò che ho fatto che per quanto riguarda lo spirito con cui l’ho fatto. tutto molto diverso tranne ciò che ho fatto con la Copia. e allora non è mica vero che è tutto cambiato. Grazie Davveeeeeeeeeero.

( il mio caffè fa schifo e sono troppo cresciuta per avere i capelli rosa. la verità è che queste non sono altro che opinioni discutibili, dal momento che il mio caffè a Benny piace e che tante persone dicono che sto così bene, ma soprattutto che questa sono io quindi va bene così. ecco perchè io sto meglio adesso di quando andavo alle superiori. no regrets. )

( un grazie particolare a Franz che viene sempre a leggere il mio blog. così vale davvero la pena di scrivere )

La sai qual è la novità?

Sarà così, perché sei bella
O per qualche tua nascosta capacità
Sarà così, per come ridi
O per questa soprendente novità
Ma sai qual è la novità?
La sai qual è la novità?
La novità è che dici in giro che m’ami

Sarà così, perché sei bella
O per qualche tua nascosta capacità
Sarà che dici sempre si
Sarà che dici sempre si
Sarà che dici in giro che m’ami
Bello svegliarsi innamorati
E giurarsi che per sempre sarà
Almeno fino quando un altro amore arriverà

Dimmi, dimmi perché?
Dimmi, dimmi perché dico:
Non devi aver paura che l’amore è una conquista
Che nessuno ti potrà più rubare

Io non c’entro è dentro di te
Con questo non c’entro è dentro di te

Dimmi, dimmi perché?
Dimmi, dimmi perché dici:
Non devo aver paura che l’amore è una conquista
Che nessuno mi potrà più rubare

Dimmi, dimmi perché?
Dimmi, dimmi perché?
Perché io adesso volo
Perché io adesso volo

your kisses are wasted on me

Da Adesso In Poi. è che bisognerebbe capire qual’è l’adesso e qual’è il poi, perchè in questa atmosfera sospesa in cui tutti pensano di capire tutto di tutti ma non è vero (se non in parte, ma a capire le cose in parte son bravi tutti!), abbiamo anche qualche problema di localizzazione spazio-temporale. per esempio io sono ancora ferma a sabato sera, io e Wendy a volte siamo ancora ferme alla polonia, il Giulio a dire il vero mi sembra sempre fermo alla polonia. e suppongo che vada tutto bene così perchè per quanto le cose ci possano cadere dal cielo poi siamo noi che decidiamo come interpretarle e se tenercele o meno. arigatoo a tutta casa IUAV e ai nostri sogni non-premonitori ma carichi di sensi di colpa di ogni tipo. la domanda che aleggia fra le mie dita in questi due giorni è: perchè visto che la Copia ha i minuti gratis non le ho mai chiesto di chiamare Giuseppe? distrazione, perdonatemi.. ero troppo centrata su quello che stavo facendo, per una volta non ero dispersiva e questo è andato un po’ a nostro sfavore. poi, il resto, chi lo sa? forse la Vivi, ma preferisco pensare di no. Ma è Normale Che Io Abbia Solo Bisogno Di. anche se ci sentiamo 1000 volte al giorno. ai to (con amore)

una parola, un uragano, stringo fra le labbra

Mio padre mi ha chiesto quante volte io e la copia ci sentiamo. Ho risposto “almeno una volta al giorno”. Ho sentito una nota attonita nel suo tono di voce. E mi ha fatto piacere perchè coglievo che scopriva una parte della sua amata figlioletta, una delle parti che si solito la figlioletta cela agli occhi dell’ignara famiglia. Come quando gli ho fatto leggere la mia sceneggiatura, a suo tempo. Come affezionarsi a questa cosa che non è niente più di una piccola cazzata in forma di sogno infantile. Qui in località Venice fa tanto freddo e si beve tanto. E si hanno tante mancanze, ma ci si limita a sostituire figure a figure. Nient’altro. Vorrei essere libera di essere come sono, di essere come sono. Sudano le mie mani, sudano le mie mani. Sono una salamandra e nel fuoco non brucerò, e nel fuoco non brucerò. Stringimi forte sarà così, stringimi forte sarà così, stringimi forte sarà così, stringimi forte sarà così domani.