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Tegan and Sara (live @Magazzini Generali – 10 nov 2013)

(inizio dalla fine, giusto perché la fine è stata la cosa più minuscola e irrilevante dell’intero concerto, ma vale la pena di annotarla comunque)
A fine concerto ci stiamo dirigendo verso l’uscita, mentre la Campo continuava a cantarmi il suo adorato ritornello di Living Room, e mettono su il solito disco per farti capire: no, non ci saranno altre canzoni, andatevene a casa!, di cui mi ritrovo a seguirne il ritmo mentalmente, pensando fosse una delle canzoni sentite durante il concerto e a me sconosciute che però mi erano piaciute. Fino a quando non capisco che era I follow rivers, unica e quindi iconica colonna sonora de La vie d’Adèle, che avevo cantato e ballato per tutto il weekend in giro per casa. E quindi ho ballato da sola, in mezzo ai Magazzini, una canzone che non c’entrava niente col motivo per cui eravamo tutti lì.
…oppure c’entrava?

Rendersi conto che in quei pochi attimi di buio e silhouette degli strumenti, tra quando il disco messo su per lenire l’attesa del trepidante pubblico viene interrotto bruscamente (e lo sfumare del volume è davvero poco credibile – ma tanto in fondo lo sappiamo tutti) e quando poi arrivano davvero loro 2 sul palco, rendersi conto che un po’ di batticuore ce l’hai. Ricordarsi in quei 5 o 6 secondi di quando hai sentito la meravigliosa Amanda Palmer che cantava Hell in playback per le strade della grande mela ed era l’estate in cui eri appena tornata dal Giappone e studiavi pigramente le unità di giapponese a memoria saltando da un video di youtube all’altro; e poi hai ascoltato Alligator a ripetizione e ce l’avevi continuamente in testa e sei arrivata a sentirla una domenica mattina presto al terzo piano di una casa magrissima con le finestre sul campo del Gheto Novo mentre ti sentivi una gran troia e in fondo la cosa non ti dava neanche troppo fastidio; e poi hai litigato a lungo perché loro sono gemelle e sono lesbiche, e questa cosa non è strana e meravigliosa? E poi arrivano davvero sul palco e sono a pochi metri da te ed è il primo concerto per cui paghi 30€ (un prezzo altissimo al minuto!! =P) ed è il primo concerto di qualcuno conosciuto anche al di fuori della tua gente, di Bergamo, della Lombardia, dell’Italia e quindi ti dici, cavolo, c’è qui gente da tutt’Italia e nell’aria senti commenti anglofoni e vedi acconciature e scarpe che tutto sono fuorché italofoni… allora sono ad una cosa grande. Poco importa che i Magazzini siano pieni neanche per metà e che non ci sia security e che cocktail e merchandising costino quanto a tutti gli altri tuoi concerti pattoni, perché intorno a te tutte sanno le canzoni a memoria, parola per parola, accento per accento e sanno esattamente chi è Tegan – che sei ancora l’ultima sulla terra a pronunciare Tegan e non Tigan, come tutti – e chi è Sara (e sono tutte innamorate di Sara) e tanto basta. Per te invece con l’inglese non è mai stato facile e poi, per te, sono davvero ancora uguali e irriconoscibili e poi come si fa a dire di preferire una all’altra!? Sono gemelle!! Sono uguali!! (a fine concerto mi ritrovo innamorata di – quella che mi viene indicata essere – Tegan, alla faccia delle mie incredulità iniziali). Insomma, ne è valsa la pena? Ovviamente sì e, anche se è passato tutto in un lampo, c’è stato per diventare complici coi vicini di concerto, per godere del siparietto da posta del cuore improvvisato da Tegan (non ci speravi che succedesse anche qua, come in tutti quei video di youtube girati nei locali sparsi per Canada e USA), per cantare le 2 o 3 rime imparate per l’occasione, per urlare acutissima tra una canzone e l’altra, per accorgersi della mancanza di proprio quelle canzoni che dai come si fa a non farle!?, per disprezzare e invidiare quelle col Pass Vip (che neanche la volpe con l’uva) e, soprattutto, per essere libere di amare.

 



Scaletta
Drove Me Wild
Goodbye, Goodbye
Back In Your Head
The Con
Walking With A Ghost
I Couldn’t Be Your Friend
Now I’m All Messed Up
I Was A Fool
Sentimental Tune
Where Does The Good Go
You Wouldn’t Like Me
Alligator
Arrow
Nineteen
Love They Say
Shock To Your System
How Come You Don’t Want Me
Feel It In My Bones
Closer

Encore (cioè quando vanno via facendo finta che il concerto sia finito e poi invece tornano ancora sul palco…)
Call It Off
Living Room

(per le foto, ogni diritto e bellezza sono di Sergione Infuso – http://www.sergione.info/ – sarebbe inutile prendersene qualunque vago merito dato lo scarso risultato ottenuto col mio smartphone, evidentemente dal bassissimo Q.I.)

http://lezpop.it/tegan-sara-e-le-preghiere-esaudite/
http://lezpop.it/tegan-sara-concerto-milano-siete-pronte/