Archivio tag: Una ragazza

ma è normale che io abbia solo bisogno di

qui si prendono cura di me. mi sottotitolano la loro famiglia dialettale o mi sottopongono riflessioni sul perchè faccio le cose. mi viene chiesto come sto, come va con la tal persona, come mi sento in merito al tal rapporto. ho un sacco di persone attorno che mi attuiscono cadute, mi stemperano nervosismi e mi proteggono dai miei sbalzi d’umore. ho ereditato le schifiltoserie e le chiccherie altezzose da mio padre, ho ereditato il senso pratico e le cattive abitudini da mia madre. la mascella larga dell’uno e la mancanza di occhiaie dell’altra. in conseguenza di tutto ciò, da una parte odio la compenetrazione dei sapori, cambio piatto e forchetta fra primo e secondo e metto in maniacale ordine gli scaffali del bagno e i file nel mio computer, dall’altra mangio l’insalata direttamente dalla ciotola e mi rosicchio le unghie, e da entrambi mi confluisce il nervosismo conseguente alla rottura del mio ordine da parte di terzi. e nonostante tutto questo, c’è ancora gente che si prende cura di me. mentre io non mi prendo cura della mia famiglia: do per scontata, onnipresente e onniscente, quella stretta fatta da mamma e papà, mentre sono del tutto fuori da quella allargata, di cui non curo i rapporti e non mi preoccupo delle storie o delle evoluzioni che la coinvolgono. perfetta figlia di mio padre, vivo nel più misogino individualismo. sono stati tagliati per me tutti i ponti verso la comunità familiare del ramo paterno e pianopiano si stanno tagliando anche tutti i ponti verso la comunità familiare dell’altro ramo. ho voglia di chiamare mia zia e chiederle come sta, andare a trovarla a milano un pomeriggio e vedere i miei cugini cresciuti, raccontargli come sto, vedere se la casa è sempre la stessa e se la sua ospitalità di bibite gassate per la nipotina grande (ma non così grande da aver bisogno dell’ospitalità del caffè) non è cambiata negli ultimi 3 anni. è tristemente comico come io, che in primis mi interesso delle vicende e tradizioni familiari di coloro che mi circondano, mi trovi così isolata dalla mia famiglia allargata. voglio porvi un rimedio: guarderò gli orari dei treni per cesano maderno.

your kisses are wasted on me

Da Adesso In Poi. è che bisognerebbe capire qual’è l’adesso e qual’è il poi, perchè in questa atmosfera sospesa in cui tutti pensano di capire tutto di tutti ma non è vero (se non in parte, ma a capire le cose in parte son bravi tutti!), abbiamo anche qualche problema di localizzazione spazio-temporale. per esempio io sono ancora ferma a sabato sera, io e Wendy a volte siamo ancora ferme alla polonia, il Giulio a dire il vero mi sembra sempre fermo alla polonia. e suppongo che vada tutto bene così perchè per quanto le cose ci possano cadere dal cielo poi siamo noi che decidiamo come interpretarle e se tenercele o meno. arigatoo a tutta casa IUAV e ai nostri sogni non-premonitori ma carichi di sensi di colpa di ogni tipo. la domanda che aleggia fra le mie dita in questi due giorni è: perchè visto che la Copia ha i minuti gratis non le ho mai chiesto di chiamare Giuseppe? distrazione, perdonatemi.. ero troppo centrata su quello che stavo facendo, per una volta non ero dispersiva e questo è andato un po’ a nostro sfavore. poi, il resto, chi lo sa? forse la Vivi, ma preferisco pensare di no. Ma è Normale Che Io Abbia Solo Bisogno Di. anche se ci sentiamo 1000 volte al giorno. ai to (con amore)