Archivio tag: Lucio Battisti

non sperano però si stan cercando

dormo male in quel letto sopraelevato. questo, però, non mi impedisce di passare dei piacevolissimi pre-sonno in contemplazione estatica delle foto di cui mi circondo. ultimamente mi dedico anche alla lettura e dio quanto perfetto era quella Morte a Venezia, nonostante la noia opprimente del prim’inizio. stanotte l’ho finito; eppure, a 10 pagine dalla fine, fremevo, mi sentivo il cuore in gola, stavo letteralmente smaniando, avevo una felicità inesprimibile che mi saliva dalla pancia fino alle guance e smaniavo nel fare l’ultima salita verso la fine-apice del libro. un mondo divinamente stravolto, fremente di panica vita, avvolgeva il rapito nell’estasi e il suo cuore sognava dolcissime fiabe. e quando l’ho finito ero soddisfatta, piena, come se nulla potesse andare in modo più perfetto. ora che la settimana è finita mi rendo conto di come, nonostante sembrava faticasse ad iniziare, invece tutto è scorso liscio e veloce come al solito. è terribile (..) sono allo stesso tempo disperato e terribilmente felice. è molto piacevole avere così tanta voglia di qualcosa. [questo però non è La Morte a Venezia, ma La schiuma dei giorni, libro iniziato quest’oggi in treno. ha da passà a jurnata]

Candy Candy style

Friday, August 3rd, 2007

Con una gonnina perfetta di un colore perfetto perché sono vestita perfetta. E non è un vestito sprecato perché finché ci sono io a guardarmi niente è sprecato. Giornate all’insegna del sentirsi inutile mentalmente ma utile fisicamente perché alla gente fa piacere se io ci sono e tutti continuano a ripetermi “resta, resta!!” ma mi rendo conto che è solo a loro che manco, che a me non manca niente. Devo dire che non mi sto annoiando, anzi ci sono tante situazioni viste e riviste eppure sempre nuove che fanno piacere e guardare il Giacomo che ti guarda mentre parli e ride fa un piacere immenso di quelli che ti fanno rilassare i muscoli, ma a volte desidero proprio tornarmene nelle mie lande lagunose a cercare gli sguardi e le parole di gente nuova. Cosa significa questo kanji? Ma chi voglio prendere in giro, ho già dimenticato tutto ed è come se avessi dimenticato anche il fatto che ho sempre confuso i kanji di terra, di fuoco e di legno. Strano che ricordi sempre con precisione quello di acqua. Io sono pesci! Ve lo ricordate sempre? Sono pesci, sono un pesciotto, un pesce fuor d’acqua e se vado al mare è solo per sguazzare, o per tenere adorabili bambini coi capelli d’oro. Una di quelle scene molto Candy Candy style, di quelle che quando le guardavo da piccola mi veniva il nervoso perché pensavo “ma girati! Guardalo, è seduto dietro di te! GIRATI!” e invece niente, entrambi rimanevano seduti ad aspettare il proprio treno dandosi le spalle. E non si guardavano, non si potevano riabbracciare dopo tanto tempo che si cercavano. Poi se ne andavano e chissà quando si sarebbero rivisti.
è troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando.
Brividini e il respiro tremante e poi via a correre, che correre è liberatorio e correvo quando andavo di sera tardi a vedere i film a casa della Viola. Vorrei essere noise come Nic Endo, e avere un tatuaggio sulla faccia e tutte le unghie lunghe uguali dipinte tutte dello stesso perfetto rosa, e sono sicura che è tutto fatto apposta, anche i veloci salti tra una vita e l’altra, come se sfasasse l’antenna e fosse la radio a non prendere bene, o non la tua vita. Quella vita che salta da una vita all’altra, appunto. Vacanze veneziane, o bergamasche, o polacche. Di sicuro non al mare, perché io non sono un pesce. O prima ho detto di essere un pesce? Oddio, dico le cose e poi me le contraddico. Oppure non sarà che è tutto fatto con uno scopo e allora fai finta di essere ingenua e felice ma in realtà sei solo stufa di vita vista e rivista e vorresti solo ballare davanti alla cassa ma neanche di questo sei tanto convinta? Vita ad intermittenza, come se esistesse una frequenza giusta e tu fossi su quella sbagliata a continuare a cercare di girare la manopola per sentire la stazione che si sente perfetta. Tutti a continuare a dirci che l’anno scorso era tutto perfetto. Ma ce lo ricordiamo quello che dicevamo l’anno scorso? Sottofondo di insoddisfazione mentre vedo scorrere le vite altrui e perdo i soliti pezzi. Mamma?! Papà?! Gli alieni!!