Torno da questa caccia soddisfatta, con l'impressione che sia stata una cosa ben fatta. Chissà se anche il mio Akela, quando tornava dalle cacce, crollava addormentato sul divano alle 7 di sera e se, quando si risvegliava, si trovava una innocente puntura di zanzara trasformata in un avambraccio che è diventato il doppio di quel che dovrebbe essere, e chissà se davanti a tutto ciò era incurante e pressapochista come la sottoscritta; che si stupisce ma non opera: si sgonfierà, naturalmente, come tutto il resto. Adoro l'inverno che porta a sovrapporre strati su strati e quasi fa non notare ai miei lupetti che, quando mi abbracciano, stanno tuffando il viso nelle mie rotondità e quindi non li fa perdere in naturalezza. Adoro l'inverno che ti sferza sulle guance e ti fa tornare a casa tutta rossa come se avessi preso il sole e invece è solo la stanchezza, e ti fa diventare secche le labbra. Il che ti porta a stuzzicarle coi denti, ad avere il labbro inferiore perennemente fra gli incisivi, a ricordare di essere bella. Mi accorgo piacevolmente di avere uno spontaneo piglio da Akela, e riesco a prendermi cura con grande naturalezza della mia staff e dei miei lupi e, grazie a Madama Fiducia, sono diventata persino capace di delegare. In verità quando mi sono trovata a messa, fra la Elena e la Emma, assolutamente disattenta al vangelo e cogli occhi pieni di sonno ho avuto delle difficoltà a ricordarmi negli stessi panni di una settimana fa e a rivedermi al ritorno dal CFA così carica di speranza e fiducia e gioia traboccante e calma serenità. Solo una settimana fa. Solo una settimana fa ero così piena di chi mi aveva riempito: Luca meraviglia delle meraviglie che chiunque vorrebbe avere in staff in coca in casa sul comò, Enrico corrosivo e critico di quella corrosività e critica che a me viene voglia di abbattere a suon di positività e sorrisi, Francesco di Firenze cogli occhi che luccicavano quando ti raccontava le sue passioni, Chiara di Ostiglia che era così pacificamente e semplicemente realizzata anche nei suoi estemporanei piccoligrandi gesti di affetto, Chiara di Mira che era semplice e così trasparente nel dimostrare chi le piaceva chi la coinvolgeva chi avrebbe mantenuto nel ricordo, l'altra Ester libellulina e meravigliosa e invidiabile anche per il suo fottersene della gente che rideva più di lei che con lei, la Anna capoclan del bergamoquinto così bella e solida e attenta e dedita eppure inaspettatamente clown nella sua autoironia sulla sua amata danza, la Lia che bastava tirare pocopoco il tappo per essere investita da tutta la storia di terra e di famiglia che si portava alle spalle. E tutto questo accompagnato dagli sguardi della mia Ester, dall'altra parte del cerchio, che sorrideva o dormiva all'unisono con la sottoscritta ed era proprio come stare assieme a lei sopra allo stesso tetto. Per il resto, che dire?, adesso che per me tornare a Casa è sempre un piacere, adesso che la mia Casa è insieme a me dovunque vada, adesso che la Casa è un sentimento ancora prima che un luogo, adesso io non vedo l'ora di tornarci. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. E questo sì che mi fa star male più di ogni cosa.
Archivio tag: CFA Camaldoli 2010
tutto è dirigibile
ora tutto è chiaro
ora tutto è chiaro
ora vedo lontanissimo
ciò che è stato è stato
ed è svanito in un attimo
ora le mie mani
toccano l'irraggiungibile
tutto è afferrabile
nuove strade nuovi cieli nuove moltitudini
nuovi incontri nuovi occhi nuove vie possibili
nuove le parole nuove tutte le mie pagine
giorni da riscrivere
tutto è dirigibile
quiete fuori quiete dentro l'anima
viaggio verso un cuore che mi accoglierà
poche cose da portare
ora è tutto da inventare
un foglio bianco tutto nasce in me
quiete fuori quiete dentro l'anima
viaggio verso un mondo che mi accoglierà
polvere di luci sulla costa e dalle onde mille voci
che ora cantano per me
sì per me
poche cose da portare ora e tutto da inventare
un foglio bianco
tutto nasce in me